avorare da casa con condizioni atipiche non è Smart Working.
“Lo smart working è un approccio al lavoro che ha come obiettivo quello di migliorare l’efficienza e l’efficacia del lavoro grazie ad un mix di flessibilità, efficacia e collaborazione introducendo strumenti e ambienti per i dipendenti.”
Definizione dello smart working nell'ordinamento italiano (lavoro agile):
«una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa.»
Alla base dello smart working quindi c’è il tema di migliorare l’efficienza e l’efficacia del lavoro!
Alla base dell’efficienza del lavoro c’è la flessibilità. La flessibilità degli orari e anche dei luoghi di lavoro.
Questo non significa solo lavorare da casa, è una visione più allargata. Il semplice lavoro da casa NON è smart working, ma si definisce telelavoro.
Lo smart working contempla contratti di lavoro differenti che sono strutturati diversamente, dove vengono ripensati i processi, gli obiettivi e i ruoli aziendali. Tutto questo porta anche ad una ridefinizione della cultura aziendale.
Come portare questi cambiamenti se non si adottano strumenti adeguati? Lo strumento diventa fondamentale per abilitare questo cambiamento di visione, di valore, di struttura.
Il dipendente lavora con degli obbiettivi non con delle ore, questo è un aspetto fondamentale e per questo bisogna essere in grado di misurare obiettivi e performance.
Per definire e seguire gli obiettivi vedremo in seguito la metodologia OKR (objective key result).